Solennità di San Giovanni della Croce

S. Giovanni della Croce  nacque nel 1542 a Fontiveros, una cittadina della Castiglia. Il papà, Gonzalo de Yepes, di nobile origine toledana, aveva sposato, contro la volontà dei genitori, Caterina Alvarez, una giovane tessitrice. I due vissero allora nella casa di lei, dando alla luce tre bambini. Gonzalo, però, vittima di una epidemia, morì giovanissimo e la povera Caterina, cominciò fra mille difficoltà a crescere i suoi piccoli. Giovanni era il più piccolo e fu ospitato in un collegio per orfani, dove gli fu almeno concesso di studiare. Per mantenersi agli studi, quando crebbe, egli lavorò come infermiere. La vita di stenti non fu mai rattristata da infedeltà o screzi familiari e così Giovanni  comprese che la vita può essere una sublime avventura d’amore, benché sia così spesso impregnata di sofferenze.
Scrive di lui p. Antonio Sicari "A 21 anni chiese, dunque, di entrare nel convento carmelitano di Medina, iniziandovi gli studi che l’avrebbero condotto fino al sacerdozio. Poté così frequentare la prestigiosa Università di Salamanca. Lo studio affascinava la sua intelligenza acuta e argomentativa, mentre la preghiera e l’ascesi lo affinavano interiormente e fisicamente. A tale scopo aveva scelto per sè una cella piccola e buia, solo perché aveva una finestrella che guardava sul presbiterio della Chiesa: là passava lunghe ore, assorto nella contemplazione del tabernacolo."
Conosciuto come cantore della notte oscura, San Giovanni della Croce (di cui qui puoi leggere una biografia), fondatore con Teresa d'Avila del ramo carmelitano degli Scalzi, cui apparteniamo come laici, questo profilo non gli rende giustizia.
Piccolo, coraggioso, il "dottore mistico" fu descritto dci  a potuto essergli vicino come uomo da un "imperturbabile sorriso, che infondeva una serenità disarmante. Riservato, misurato, capace di adattarsi a tutte le situazioni. Al punto che quando agli inizi della riforma teresiana qualcuno cercò di di screditarlo presso i superiori, declinò l'aiuto di una monaca pronta a prendere le sue difese, Giovanni disse: «Non pensi ad altro se non che tutto è disposto da Dio. E dove non c’è amore, metta amore e ne riceverà amore».
 Juan è il "cantore di quell'emozionante "Fiamma viva d'amore", l'unione dell'anima con Dio; è colui che ci propone un cammino che sfocia nella libertà e nella gioia (come ben ci mostra, qui a destra,  il disegno di Suor Maria Cecilia del Volto Santo, ocd).
Sì, perché  Dio cerca l'uomo - spiega san Giovanni della Croce - più di quanto l'uomo cerca Lui.
L'approdo è un convito, il convito dell'amore, la certezza dell'incontro con Chi ci ha tanto amato da morire trafitto per noi.
L'amore è più forte di ogni cosa, più forte della morte.