Niente di più necessario dell'adorazione! La posizione eretta dell’uomo è un gesto di affermazione. Essa dice: «Sono io. Eccomi. Ho forza e volontà. Sostengo la mia causa e difendo il mio diritto. » È di questo atteggiamento che l’adoratore fa sacrificio…" È di questo atteggiamento che l’adoratore fa sacrificio… L’adoratore dice: «Tu hai potere – non io. Tu sei Colui che è – non io!» Egli fa posto all’interlocutore… Là dove sta lui, nell’orbita della sua personalità, deve affermarsi Iddio… L’atto di adorazione ha una incommensurabile profondità. Questo far posto a Dio, questo volere che Egli sia in noi Colui che è, può diventare sempre più puro, attuarsi sempre più intensamente, sempre più intimamente. Lo spazio che si apre a Dio ha potere di dilatarsi sempre più libero… Adorare Dio è espressione di verità: della verità che non si logora mai, che si dispiega sempre più profonda. Per questo è cosa buona adorare. Per questo la dignità dell’uomo vi rimane tutelata – di più: vi si fonda – perché la dignità dell’uomo viene dalla verità, e l’uomo, quando si inchina dinanzi a Dio, è giusto e libero. … Ci deve essere qualcosa a contatto di cui il cuore si rinnovi sempre da capo nella verità, lo spirito si purifichi, lo sguardo si chiarisca, si rafforzi il carattere. E questo è l’adorazione. Nulla di più importante per l’uomo che imparare ad umiliarsi nell’intimo dell’essere dinanzi a Dio: fargli posto.
Romano Guardini